Il termine “widow’s weeds” si riferisce agli abiti neri indossati (principalmente) dalle vedove durante l’epoca vittoriana, che imponevano una rigida ” etichetta del lutto ” che regolava sia il loro comportamento che il loro aspetto dopo la morte dei loro mariti.
Le widow’s weeds consistono in un pesante abito nero che nasconde la figura femminile, così come un “velo piangente” nero indossato sopra la testa e il viso quando si esce all’aperto. Al chiuso, le donne indossavano un “widow’s cap”. Questi articoli erano solitamente realizzati o decorati con crepe, un tessuto opaco (non riflettente) fatto di seta.
L’influenza della regina Vittoria
Le erbacce della vedova sono principalmente associate all’era vittoriana, che è definita dal regno della regina Vittoria d’Inghilterra, dal 1837 al 1901. Considerata pubblicamente come lo standard di comportamento personale e moralità rigorosi, la regina Vittoria ha influenzato significativamente gli atteggiamenti e i costumi sociali non solo dei suoi sudditi nel Regno Unito, ma anche delle persone in tutto il mondo. Dopo la morte del marito, il principe Alberto, nel 1861, si è isolata ed è entrata in un lungo periodo di lutto. Da questo momento fino alla sua morte, 40 anni dopo, la regina ha indossato abiti da lutto: abiti scuri e cupi pensati per mostrare rispetto per il defunto.
Durante il regno della regina, la fase del “primo”, “pieno” o “profondo” lutto nell’Inghilterra vittoriana imponeva che una donna indossasse l’abito da vedova. Questo periodo poteva durare più di un anno dopo la morte di una persona cara. Se una vedova lasciava la sua casa, anche i suoi accessori, come le scarpe, un ombrello, una borsa, ecc., erano idealmente neri e dall’aspetto opaco. Durante il periodo del primo lutto dopo la morte del marito, la regina Vittoria indossava gioielli realizzati in “giaietto”, una forma di carbonio fossilizzato simile all’ossidiana e alla tormalina nera, tutti materiali che ricordano il vetro nero. (Per inciso, è da qui che deriva il termine moderno “jet-black”.)
Sebbene le restrizioni che regolano il comportamento e l’abbigliamento dopo un decesso si siano gradualmente allentate dopo la morte della regina Vittoria nel 1901, la sua influenza persiste ancora oggi. La maggior parte di noi pensa ancora che dovremmo indossare abiti scuri o cupi a un funerale o a una cerimonia commemorativa (anche se anche questo concetto sta gradualmente scomparendo).
A proposito, se la parola “erbacce” vi sembra strana, sappiate che il termine deriva dalla parola inglese antica che significa “veste, vestito, vestiario, indumento o vestiario”. Tale parola deriva etimologicamente dalla precedente parola proto-indoeuropea wedh , che significava “tessere”, e si riferisce ai tessuti.