Dal 1990, la fibromialgia è stata diagnosticata principalmente tramite la presenza di punti dolenti, piccole aree del corpo situate vicino (ma non su) un’articolazione che causano dolore quando vengono premute. Sebbene non vi siano dubbi sul fatto che i punti dolenti siano caratteristici della fibromialgia, gli studi hanno a lungo messo in dubbio la loro capacità di diagnosticare correttamente la malattia.
In risposta, l’American College of Rheumatology (ACR) ha rivisto le sue linee guida per la diagnosi nel 2010 e nuovamente nel 2016, sostituendo l’esame dei punti dolenti con due test separati che caratterizzano l’esperienza sintomatica complessiva.
Indice
Caratteristiche dei punti di offerta
I tender point sono definiti dall’ACR come 18 punti bilaterali sul corpo, nove da un lato e nove dall’altro, dove il dolore può essere avvertito immediatamente sotto la pelle quando vengono premuti. Questi non devono essere confusi con i trigger point, che causano dolore in un’altra parte del corpo quando vengono premuti.
Sebbene il dolore al punto dolente non sia sentito in profondità, può comunque essere intenso. Sebbene tu possa avere altri punti dolenti sul tuo corpo, questi sono quelli condivisi dalla maggior parte delle persone con fibromialgia.
Un punto dolente può essere piccolo quanto un penny e cambiare di intensità e posizione. I nove punti dolenti bilaterali si trovano nelle seguenti parti del corpo:
- Muscoli anteriori inferiori del collo
- Parte superiore del torace appena sotto la clavicola
- Parte posteriore del collo nei muscoli alla base del cranio
- Muscoli trapezi delle spalle posteriori
- Muscoli sovraspinati nella zona della scapola
- All’esterno del gomito dove i tendini si attaccano all’osso
- Quadrante superiore-esterno del muscolo gluteo dei glutei
- Fuori dall’anca
- Ginocchio interno
La sfida della diagnosi
La fibromialgia è una condizione che causa dolore cronico diffuso , principalmente a livello di muscoli, tendini e tessuti connettivi. A volte definita reumatismo muscolare o sindrome reumatica, è diversa dall’artrite e da altre malattie reumatiche muscoloscheletriche in quanto non causa danni alle articolazioni.
Poiché la causa della fibromialgia è ancora sconosciuta, può essere molto difficile diagnosticarla. Inoltre, c’è stato un dibattito di lunga data su quali criteri possano diagnosticare definitivamente la malattia.
Secondo le linee guida ACR del 1990, la fibromialgia potrebbe essere diagnosticata definitivamente in base alla presenza di punti dolenti. Per confermare un punto dolente, l’operatore sanitario premerebbe il punto con un dito o utilizzerebbe un dispositivo chiamato dolorimetro, che può misurare l’esatta quantità di pressione applicata. Un risultato positivo è quello in cui viene innescato il dolore.
La diagnosi di fibromialgia sarebbe confermata se si avvertisse dolore in almeno 11 dei 18 punti dolenti e si presentasse un dolore diffuso in tutti e quattro i quadranti del corpo per almeno tre mesi.
I limiti di queste linee guida furono presto riconosciuti dai reumatologi i cui pazienti spesso non soddisfacevano i criteri. Poiché il dolore fibromialgico può cambiare in entità e posizione, molti operatori sanitari iniziarono a chiedersi se i punti dolenti fossero più adatti a caratterizzare le riacutizzazioni della malattia e meno adatti a diagnosticare la malattia stessa.
Cambiamenti nei criteri diagnostici
A causa di carenze nei criteri diagnostici, nel 2010 l’ACR ha pubblicato nuove linee guida, escludendo i punti dolenti dal processo. Al loro posto, l’ACR ha introdotto due strumenti di valutazione separati: l’indice del dolore diffuso (WPI) e la scala di gravità dei sintomi (SS).
Il WPI è un questionario in cui ti viene chiesto se hai provato dolore in una qualsiasi delle 19 parti del corpo nell’ultima settimana. A ogni risposta “sì” viene assegnato un punteggio di 1 per un punteggio massimo possibile di 19.
Il SS è un questionario utilizzato per classificare la gravità di quattro diversi sintomi (stanchezza, sonno non ristoratore, sintomi cognitivi e sintomi fisici) su una scala da 0 a 3, per un punteggio massimo possibile di 12.
Per diagnosticare definitivamente la fibromialgia, il tuo medico dovrà confermare tutto quanto segue:
- O un WPI di 7 o più con un SS di 5 o più O un WPI da 3 a 6 con un SS di 9 o più
- Sintomi persistenti a un livello simile per almeno tre mesi
- Nessuna altra spiegazione per i sintomi
Questi nuovi criteri hanno spostato l’attenzione da un dolore specifico in un momento specifico a una caratterizzazione complessiva dello stato della malattia. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Arthritis Care & Research, questo nuovo criterio è stato in grado di catturare l’88,1 percento delle persone con fibromialgia senza la necessità di un esame del punto dolente.
Questo è stato considerato un miglioramento significativo rispetto ai criteri precedenti, per i quali studi iniziali avevano suggerito che i punti dolenti, se utilizzati isolatamente, potevano fornire una diagnosi corretta solo nel 50 percento dei casi.
Diagnosi differenziale
Probabilmente, la parte più importante di una diagnosi di fibromialgia è l’esclusione di tutte le altre cause di dolore cronico diffuso. Finché non saranno esplorate ed escluse tutte le altre spiegazioni, un WPI e un SS positivi possono solo rendere una diagnosi presuntiva.
Queste sono solo alcune delle malattie che un reumatologo può esplorare in base all’età, al sesso, alla storia medica e alle malattie concomitanti:
- Spondilite anchilosante
- Epatite C
- Ipotiroidismo
- Lupus
- Sclerosi multipla
- Miastenia grave
- Polimialgia reumatica
- Artrite reumatoide
- Sclerodermia
- Sindrome di Sjögren
Una parola da Health Life Guide
Sebbene la diagnosi di fibromialgia non dipenda più dall’esame dei punti dolenti, il test può comunque essere utilizzato per supportare la diagnosi e la terapia medica.
Allo stesso tempo, comprendere il concetto di punti dolenti può aiutarti a orientarti quando cerchi di trovare una spiegazione per il dolore che altri potrebbero insistere sia “tutto nella tua testa”. Può fornire il contesto di cui hai bisogno per descrivere accuratamente il tuo dolore e altri sintomi al tuo medico di base o, meglio ancora, a un reumatologo.